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Etichetta ambientale, obbligatoria dal 2023: ecco tutto quello che deve contenere

Dal prossimo anno i produttori saranno obbligati (a meno di un altro rinvio) a comunicare la destinazione finale degli imballaggi, informazioni che già oggi alcuni marchi forniscono in maniera volontaria

Ancora qualche mese e potremmo dire addio ai dubbi amletici davanti ad un imballaggio: dove lo butto? Il 2023, a meno di un ulteriore rinvio, diventerà obbligatorio l’etichetta ambientale ovvero i produttori dovranno comunicare ai consumatori la destinazione finale di una confezione e i materiali di cui è composta. A dir il vero già adesso su alcuni imballaggi troviamo le indicazioni relative allo smaltimento (talvolta imprecise) ma con il nuovo anno questo diventerà un obbligo.

Cosa contiene l’etichetta ambientale

L’etichetta ambientale deve contenere obbligatoriamente:

L’accordo Comieco-Federdistribuzione

E sempre in vista di questa importante scadenza Ace Italia (The Alliance for beverage cartons and the environment), Federdistribuzione e Comieco hanno da poco siglato un accordo triennale, finalizzato a promuovere un nuovo sistema di raccolta differenziata e di avvio al riciclo degli imballaggi compositi a prevalenza carta per liquidi alimentari (utilizzati per contenere il latte, l’acqua, succhi di frutta e bevande non gasate, ma anche altri alimenti), attraverso il posizionamento di ecocompattatori automatizzati presso punti vendita della distribuzione moderna. In questo modo si introduce un nuovo canale di raccolta vicino al consumatore, garantendo la tracciabilità dei materiali raccolti.

Valentina Corvino – Il Salvagente

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