La terminologia di genere: oltre le categorie di maschio e femmina
La terminologia di genere sta diventando sempre più ampia e inclusiva, superando la tradizionale categorizzazione in maschio e femmina e adattandosi alle evoluzioni della sfera sessuale, dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale.
Al momento della nascita, la casellina del sesso maschio o femmina è ancora presente, ma sempre più spesso si cerca di superare questa classificazione binaria, preferendo la definizione di assegnato maschio o femmina alla nascita (AMAB o AFAB), che indica le caratteristiche genitali con cui una persona è nata.
L’identità di genere si riferisce al senso di appartenenza interiore rispetto al proprio corpo, e può essere cisgender se le caratteristiche fisiche e il sentimento interiore corrispondono, o transgender se vi è una discrepanza tra la caratterizzazione fisica e il sentimento interiore.
L’orientamento sessuale può essere omosessuale o eterosessuale, ma sempre più spesso si parla di una sfera di genere fluida, in cui si può essere pansessuali, asessuali o attratti da persone di diversi generi. In questo contesto, esistono anche gli stereotipi di genere, che indicano il ruolo sessuale che si vuole far apparire alla società.
Per le persone transgender, può essere importante completare il proprio percorso di cambiamento di genere con un intervento chirurgico di affermazione sessuale, che adeguerà i genitali al sentimento interiore dell’identità di genere.
È importante utilizzare la terminologia corretta e sensibile nei confronti delle persone transgender, rispettando la loro identità di genere e cercando di evitare il misgendering, ovvero l’utilizzo di pronomi e linguaggio non corrispondenti alla loro identità di genere.
- 0:00 Superamento delle categorie maschio e femmina
- 1:06 Necessità di adeguare le terminologie
- 2:26 L’identità di genere
- 4:07 L’orientamento sessuale
- 4:51 Sfera di genere ‘fluida’
- 5:44 Il ruolo sessuale
- 6:50 Chirurgia di affermazione genere
- 7:57 Misgendering
