Sanità e Salute

Ritardare la sveglia ci fa perdere sonno

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ritardare la sveglia ci fa perdere sonno

«Altri dieci minuti» a letto, ripetuto più o meno ogni mattina, ci fa perdere un’intera notte di sonno al mese: è quello che emerge dallo studio del Mass General Brigham – la più grande impresa di ricerca ospedaliera degli Stati Uniti – che ha analizzato per sei mesi i dati di una delle più diffuse app di monitoraggio del sonno, Sleep Cycle, su un campione di circa 21.000 persone da 4 continenti, per oltre 3 milioni di notti.

Tendenzialmente la sveglia si ritarda ogni mattina dalle due alle quattro volte, soprattutto nei giorni tradizionalmente lavorativi (dal lunedì al venerdì), in un lasso di tempo fra i 10 e i 20 minuti. Le donne lo fanno più assiduamente degli uomini (cosa che si potrebbe spiegare col maggior rischio di insonnia, dato anche il maggiore carico di responsabilità), e lo fanno soprattutto le persone che vanno a letto più tardi. Illudendoci di farci passare più tempo a letto, in realtà la funzione Snooze ci tiene nel cosiddetto “dormiveglia”, interrompendo la fase REM.

«Per ottimizzare il sonno e migliorare le prestazioni del giorno dopo l’approccio migliore è impostare la sveglia il più tardi possibile» ha spiegato la dottoressa Rebecca Robbins, autrice dello studio pubblicato su Scientific Reports: «si evita così di perdere minuti di sonno, anche se ci si dovrà impegnare ad alzarsi dal letto appena suona il telefono».

Dallo studio emerge anche che, più in generale, la popolazione globale non raggiunge gli obiettivi di sonno raccomandati, che prevedono un riposo di 7-9 ore per notte, il che può portare ad altri problemi di salute e salute mentale, all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari, alla compromissione delle funzioni cognitive e una minore produttività.

Fonte VDNEWS