
Voi ci vivreste in un mini-monolocale da 20 metri quadri, o lo state già facendo?
La Camera ha approvato il decreto Salva Casa che prevede, tra le varie cose, di ridurre i limiti minimi di abitabilità delle case, con l’obiettivo di “mettere sul mercato molti immobili, andando incontro alle necessità di studenti e lavoratori, soprattutto nelle grandi città, oltre a favorire la riduzione del consumo del suolo”.
In pratica, se approvato, saranno considerati vivibili i monolocali di soli 20 metri quadri e i bilocali di 28 metri quadri. L’obiettivo è quello di aumentare il numero di appartamenti disponibili nelle città e, a tal proposito, sarà semplificato anche il cambio di destinazione d’uso: un mini-monolocale, quindi, potrà essere ricavato dividendo più facilmente grandi appartamenti o adattando seminterrati, mansarde o ex negozi.
Secondo il governo questa misura risolverà il problema degli affitti in molte città. Ma è davvero così?
Secondo molti no perché, per come è strutturato, il provvedimento non pone un limite alla creazione di altre soluzioni turistiche e potrebbe, invece, incentivare la costruzioni di mini-case destinate agli affitti brevi.
Aumentare l’offerta di soluzioni abitative (che poi possono essere considerate vivibili?) potrebbe non essere sufficiente per ridurre i prezzi degli affitti, senza intervenire direttamente sui costi al metro quadro e sulla capacità economica delle persone di sostenere lo stile di vita di alcune città.
Fonte Factanza