
I nuovi prodotti del fumo hanno affiancato le tradizionali sigarette e stanno facendo aumentare i consumatori di fumo più giovani, che già svapano e fumano sin dagli 11 anni e ancor più dai 14 anni, quando sono alle scuole superiori. Quasi il 40% degli studenti delle superiori fa infatti uso dei nuovi prodotti del fumo annullando la tendenza alla discesa dei fumatori negli ultimi anni.
E un’altra tendenza che si è affermata è il “policonsumo”, l’uso combinato di più prodotti del fumo, che riguarda la grande maggioranza dei dei 14-17enni che fumano e una quota sempre maggiore di adulti, con rischi crescenti per la salute.
È il quadro, decisamente preoccupante, che viene dai dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità (ISS) in occasione del No Tobacco Day che si celebra il 31 maggio.
«L’uso composito dei prodotti da fumo rappresenta una sfida complessa per la salute pubblica – ha affermato il presidente dell’Iss Rocco Bellantone – perché non si può escludere che l’uso composito di sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, con o senza nicotina, si traduca in aumento del rischio per la salute».
Il fumo nei giovani è sempre più precoce, policonsumo quasi raddoppiato
Il focus sui giovani restituisce una fotografia preoccupante: si è affermato il policonsumo e per molti il fumo è un consumo abituale.
I dati dell’ISS vengono da due ricerche che hanno coinvolto oltre 8mila giovani tra gli 11 e i 17 anni, coordinate dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, su un campione rappresentativo di 3441 studenti delle scuole medie e 4861 studenti delle scuole superiori.
Fumano o svapano il 7,5% (oltre 240 mila ragazzi/ragazze) degli studenti italiani tra gli 11 e i 13 anni. La percentuale sale al 37,4% tra gli studenti di 14-17 anni (circa 865 mila ragazzi e ragazze, quasi quattro su dieci).
In particolare, hanno fatto uso negli ultimi 30 giorni di un prodotto tra sigarette tradizionali, prodotti a tabacco riscaldato e sigarette elettroniche prevalentemente i ragazzi rispetto alle ragazze tra gli studenti delle scuole medie (M 7,6% vs F 6,9%), mentre nelle scuole superiori sono state le ragazze a consumare di più rispetto ai ragazzi (M 32,2% vs F 42,1%).
In tutte e due le fasce di età è quasi raddoppiato il policonsumo che oggi riguarda il 45,5% tra gli studenti delle scuole medie e il 70,7% tra gli studenti delle scuole superiori (nel 2022 era pari al 26% fra gli 11-13enni e al 38,7% tra i 14-17enni).
Tra i prodotti sperimentati dagli studenti italiani emergono anche le bustine contenenti nicotina: dichiarano di averle provate l’8,2% degli studenti tra i 14 e i 17 anni, e questo dato è in forte aumento rispetto a quanto registrato nel 2024 (3,8%).
Tra gli studenti che hanno utilizzato un prodotto contenente tabacco o nicotina nel mese antecedente la rilevazione, preoccupante è il dato relativo a coloro che lo hanno fatto per più di 20 giorni: tra gli studenti 11-13enni il 9,0% ha consumato la sigaretta tradizionale, il 9,7% un prodotto a tabacco riscaldato, il 16,0% la sigaretta elettronica. Queste percentuali aumentano sensibilmente nei ragazzi più grandi e raggiungono il 40,5% per la sigaretta tradizionale, il 34,8% per il tabacco riscaldatoe e il 35,9% per la sigaretta elettronica. È dunque un consumo abituale. Il consumo di tabacco o nicotina, prosegue inoltre l’ISS, si concentra nei fine settimana o nei giorni di festa in entrambe le fasce di età e per tutti i prodotti indagati.
Facile accesso al fumo
Dove comprano le sigarette e i prodotti del fumo? I ragazzini più giovani se le fanno offrire o comprare dagli amici, mentre i ragazzi più grandi tendono anche ad acquistarli personalmente dal bar/tabaccaio. Nonostante il divieto di vendita ai minori, infatti, alcuni studenti dichiarano di acquistare i prodotti consumati senza il rifiuto da parte del rivenditore. Le percentuali più alte si registrano per l’acquisto della sigaretta elettronica: il 62,6% degli 11-13enni e il 58% dei 14-17enni non ha ricevuto un rifiuto all’acquisto da parte del rivenditore.
I genitori spesso sanno che il figlio fuma o svapa. Circa un ragazzo su cinque tra gli 11 e i 13 anni dichiara che i propri genitori sono a conoscenza del fatto che fumi, una percentuale che sale a quasi uno studente su due fra i 14-17enni.
I ragazzi vedono fumare o svapare anche a scuola, soprattutto alle superiori.
«I risultati delle ricerche che abbiamo realizzato ci danno la misura della precocità dei comportamenti di sperimentazione da parte dei preadolescenti e della criticità del passaggio tra la scuola media e la scuola superiore, a conferma dell’importanza degli interventi di prevenzione destinati a queste fasce d’età», sottolinea Simona Pichini, che dirige il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss.
Adulti, fuma un quarto degli italiani e aumenta il policonsumo
«L’introduzione di nuovi prodotti, come le sigarette elettroniche e, più recentemente, i dispositivi a tabacco riscaldato, sembra aver arrestato i trend positivi che si andavano osservando negli ultimi decenni di riduzione della quota di fumatori – spiega Maria Masocco, responsabile scientifico della sorveglianza Passi – Accade così che negli ultimi anni resta stabile la quota complessiva di persone esposte ai rischi per la salute derivanti dal fumo di tabacco o dall’inalazione delle sostanze presenti nelle sigarette elettroniche, così come al rischio di dipendenza da nicotina. Ancor più preoccupante è il fatto che questa situazione coinvolga soprattutto i giovani».
Il policonsumo di fumo riguarda anche gli adulti. In Italia, spiega l’Iss, il 59% degli adulti (18-69 anni) non fuma e il 17% ha smesso di fumare, ma un italiano su quattro è fumatore abituale (24%), cifre invariate negli ultimi anni ma non prive di “criticità”. C’è una lenta riduzione della prevalenza del fumo di sigaretta tradizionale ma aumenta l’uso della sigaretta elettronica (per lo più con uso di nicotina) e dei dispositivi a tabacco riscaldato, sia tra i fumatori, che diventano così dediti al poliuso dei prodotti del tabacco, sia fra i “non fumatori” o gli “ex fumatori”, che si espongono oggi ai rischi legati all’inalazione delle sostanze utilizzate nelle sigarette elettronica, ai rischi residuali della combustione del tabacco e alla dipendenza da nicotina.
Nel biennio 2023-2024 a fronte di una quota di fumatori pari al 24% fra i 18-69enni, il 19% riferisce un uso esclusivo di sigarette tradizionali e il 5% dichiara sia di fumare sigarette tradizionali che di utilizzare un dispositivo elettronico; a questi si aggiunge una quota di persone (4%) che fa invece un uso esclusivo di dispositivi elettronici (e-cig e/o HTP), pur non avendo mai fumato sigarette tradizionali o avendo smesso da tempo, rimanendo così comunque esposta ai rischi di dipendenza da nicotina.
I nuovi prodotti da fumo e dispositivi elettronici hanno dunque invertito la tendenza alla discesa del fumo nel suo complesso. Da quando sono arrivati sul mercati, c’è una riduzione costante della quota di fumatori esclusivi di sigarette tradizionali (che passano dal 25% del 2014 al 18% del 2024) a favore però di un aumento del poliuso (che sale dall’1,5% del 2014 al 4,8% del 2024). A questo si accompagna un aumento di coloro che utilizzano esclusivamente dispositivi elettronici (dallo 0,4% del 2014 al 4,0% del 2024).