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La spesa per il gioco d’azzardo supera quella sanitaria

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spesa gioco d'azzardo supera sanitaria

La spesa per il gioco d’azzardo in Italia supera la spesa per la sanità, quella per l’istruzione e il bilancio dei comuni italiani. È una cifra in continua crescita e, dopo una flessione nel 2020 – probabilmente dovuta al lockdown e alla contrazione del gioco fisico – è iniziata una crescita che sembra inarrestabile.

La spesa per il gioco d’azzardo è infatti destinata a salire a 150 miliardi di euro nel 2025 (o forse ancora di più). In ogni caso sono numeri impressionanti. Ben si comprende dunque l’allarme diffuso nelle società civile sia davanti alle dimensioni del fenomeno sia ai pericoli che questo comporta: gioco d’azzardo patologico e sovraindebitamento su tutti, soprattutto per le persone e famiglie più fragili e per il rischio legato all’illusione di cercare nell’azzardo una via d’uscita dalle difficoltà economiche. Ma l’azzardo è un tsunami economico e sociale e spesso significa povertà, sovraindebitamento per le famiglie coinvolte, un accesso diventato più facile per i giovani attraverso il gioco online, rischio di cadere nella dipendenza.

La spesa per il gioco d’azzardo in Italia

La spesa per il gioco d’azzardo è stata di 150 miliardi di euro nel 2023 (contro i 136 miliardi nel 2022), con una proiezione di 145 miliardi per il 2024 e 150 miliardi per il 2025.

I dati raccolti da giocoresponsabile.info, associazione no-profit che promuove una cultura di gioco consapevole, evidenziano i numeri attuali dell’azzardo come pure le tendenze in atto negli ultimi anni.

Il confronto con le altre spese è impietoso.

La spesa per il gioco d’azzardo supera quella per la sanità (128 miliardi), l’istruzione (52 miliardi) e il bilancio complessivo dei comuni italiani (77 miliardi).

Il gioco d’azzardo rappresenta ormai il 36,20% del gettito fiscale dello Stato. E il volume delle scommesse è in continuo aumento.

Cresce il gioco d’azzardo online

Fra le tendenze da segnalare, anch’esse legate ai cambiamenti che ci sono stati dalla pandemia in poi, c’è la diffusione del gioco online, che ormai ha superato il gioco nelle sale fisiche, come bar e tabaccai, ed è aumentato del 15% negli ultimi tre anni, soprattutto per i casinò online.

I giochi online a distanza ormai hanno raggiunto il 60% contro il 40% delle scommesse rimaste sulla rete fisica. Il quadro restituito dalle ultime tendenze evidenzia che online i giochi più diffusi sono le scommesse sportive, il poker e il casinò, mentre nel gioco fisico a prevalere sono il gratta e vinci, le scommesse sportive in agenzia e i giochi numerici a totalizzatore.

Giocoresponsabile evidenzia poi che la tassazione del gioco online è inferiore rispetto a quella delle sale fisiche e delle macchinette, con una conseguente perdita del 35% di incassi per lo Stato.

Torna la pubblicità del gioco d’azzardo nel calcio? Consumatori: immorale e socialmente devastante (Foto di Aidan Howe da Pixabay)

Chi sono i giocatori?

Quelli più accaniti sono gli adulti fra il 25 e i 34 anni.

In realtà il gioco d’azzardo sembra diffuso in ogni fascia di età, anche se per legge i minori di 18 anni non devono avere accesso al gambling. Gli scommettitori si dividono generalmente fra i giovani (dai 14 ai 19 anni) o Generazione Zeta; gli adulti; gli over 65, definiti Silver Age. Le statistiche sul gioco d’azzardo rivelano che il volume delle puntate gambling, in Italia, nel 2021 è aumentato di circa il 21% e che i player più accaniti sono gli adulti tra i 25 e i 34 anni.

Alla ricerca di un “ritratto tipo” del giocatore, sulla base di motivazioni e stili di vita, emergono tre profili distinti. C’è il giovane diciottenne, uomo, che vive in un contesti familiari con amici o parenti che scommettono; il quarantenne, sempre uomo, con parenti e amici giocatori; la 67enne donna, pensionata o vedova (in un contesto dunque di solitudine), che gioca e ne trae soddisfazione.

Fonte Help Consumatori